13/06/2024

Cassazione: dati acquisiti per mezzo di Telepass installato su auto aziendale non hanno valore ai fini disciplinari

La Corte di Cassazione con ordinanza n. 15391 del 3 giugno 2024 ha statuito che il datore di lavoro non può utilizzare le informazioni raccolte attraverso il telepass per applicare provvedimenti disciplinari nei confronti dei propri dipendenti.

Nel caso di specie, un dipendente è stato licenziato per inadempimenti legati al suo orario e luogo di lavoro, dati acquisiti attraverso il Telepass. Il Tribunale di Fermo ha inizialmente convalidato il licenziamento, ma la Corte d’Appello di Ancona ha ribaltato questa decisione, considerando i dati del Telepass inutilizzabili per mancanza di una specifica informativa sul suo uso a fini di controllo.

Il lavoratore ha proposto ricorso per Cassazione avverso tale sentenza. La Cassazione ha precisato che il Telepass, qualora installato su auto aziendali adibite a specifici servizi, assume la funzione di strumento di lavoro. Tuttavia, le informazioni raccolte tramite il dispositivo sono utilizzabili (anche ma non soltanto) per fini disciplinari a “condizione che sia data al lavoratore adeguata informazione delle modalità d’uso degli strumenti e di effettuazione dei controlli” oltre nel rispetto di quanto disposto dal decreto legislativo 30 giungo 2003 n.196”.

La Cassazione distingue tra i “controlli difensivi” – indirizzati alla tutela dei beni aziendali e alla prevenzione di comportamenti illeciti, che possono essere attivati solo in presenza di un fondato sospetto e devono essere proporzionati e non invasivi – e l’uso normale di strumenti tecnologici come il Telepass, che, seppur potenzialmente utilizzabile per controlli, necessita di specifica informativa.

Lavinia Barsanti –  Federico Taddei – Martina Saraniero

Area: Lavoro, Previdenza, Education

Telefono: 050 – 913534 –    050 –  913536  050 – 913546

Mail: l.barsanti@ui.pisa.it – f.taddei@ui.pisa.it – m.saraniero@ui.pisa.it

DOWNLOAD
Seguici sui nostri social network!